Norme in vigore sui certificati di Idoneità
Attività ludico-motoria: non serve alcun certificato; consigliata però una valutazione preventiva dei fattori di rischio presso il proprio medico curante. (Decreto del Fare, convertito in Legge 98, art. 42.bis, pubblicato nella GU il 20 agosto 2013)
Attività di particolare ed elevato impegno cardiovascolrae patrocinate da federazioni sportive, discipline associate e da enti di promozione sportiva: serve il certificato, per i partecipanti non tesserati agli enti di cui sopra, rilasciato dal proprio Medico di Medicina Generale o Pediatra, o dallo Specialista in Medicina dello Sport, dopo controllo medico che comprende la rilevazione della pressione arteriosa, un elettrocardiogramma basale, uno step test o un test ergometrico con monitoraggio dell’attività cardiaca e altri accertamenti che il medico riterrà necessari per i singoli casi (Decreto Balduzzi, del 24.04.2013, pubblicato GU 20.07.2013)
Attività sportiva non agonistica: serve il certificato, rilasciato dal proprio Medico di Medicina Generale o Pediatra, o dallo Specialista in Medicina dello Sport o da un Medico iscritto alla Federazione Medico Sportiva Italiana, dopo aver eseguito anamnesi (storia clinica), un esame clinico con misura della pressione arteriosa e un elettrocardiogramma secondo le linee guida emanate dal Ministero della Salute (Legge n. 125, art 4, comma 10-septies del 30.10.2013, Decreto Ministero Salute del 08.08.2014)
Attività sportiva agonistica: nessun cambiamento rispetto al passato; vale DM 18.02.1982 che stabilisce il tipo di accertamenti necessari, la durata del certificato e chi lo può rilasciare (solo lo Specialista in Medicina dello Sport, pubblico o privato autorizzato).
Tratto da “La certificazione all’attività sportiva. Le FAQ, domande e risposte, sui Certificati di idoneità allo sport” (aggiornate al 01/10/2014) a cura del Dott. Maurizio Schiavon.[/vc_column_text][vc_column_text]L’idoneità sportiva all’immersione si basa su alcuni fattori integrati (medici, psicologici, fisici), e prevede una accurata anamnesi (per valutare fattori di rischio familiari o legati allo stile di vita e per appurare la presenza di malattie pregresse o in atto), un esame obiettivo orientato all’attività subacquea e gli eventuali accertamenti integrativi, considerando inoltre l’esperienza subacquea del soggetto e il livello di attività richiesta.
Le nuove norme sembrano suggerire per i subacquei sportivi la necessità di una valutazione con misura della capacità di esercizio, e quindi con rilascio di un Certificato di idoneità alla pratica sportiva di particolare ed elevato impegno cardiovascolare. Al di là dell’obbligo di legge, prendere coscienza dei propri limiti può essere di stimolo per “allenarsi” e permette di immergersi con una ottimale condizione fisica, migliorando la sicurezza propria e dei compagni di immersione.